Casa Balla, un’opera d’arte totale. Le immagini dell’allestimento
Casa Balla, un’opera d’arte totale. Le immagini dell’allestimento
L’appartamento in via Oslavia al civico 39B dove la famiglia Balla si trasferì nel giugno 1929 apre finalmente al pubblico dopo 27 anni di “stato sospeso” e di chiusura (le figlie dell’artista Elica e Luce, che hanno abitato la casa fino alla loro morte, si spensero infatti rispettivamente nel 1993 e nel 1994).
Casa Balla è stata dichiarata di interesse culturale dal Ministero nel 2004, e ha subito un primo intervento di restauro condotto dall’Istituto Centrale per il Restauro; in seguito, la Soprintendenza Speciale di Roma e gli eredi, con il sostegno della Banca d’Italia, hanno promosso ulteriori lavori; oggi finalmente è stata restituita al suo antico splendore dal Maxxi in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma, con la curatela di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi.
Da questo momento è possibile dunque entrare e immergersi in questo vero e proprio laboratorio sperimentale ogni arredo e oggetto è realizzato da Giacomo Balla con l’aiuto della sua famiglia (dalle sedie ai tavoli, dalle bottiglie alle tovaglie ai tovaglioli alle lampade, dai mobili agli abiti). Uno degli aspetti più interessanti di questo ambiente è proprio il suo carattere di lavoro collettivo: la famiglia ha infatti attraversato momenti di difficoltà e di ristrettezze economiche, e ne è uscita unita, costruendo un intero mondo letteralmente dal nulla. Molti degli oggetti sono infatti ricavati da materiali di scarto e di recupero (uno dei cavalletti, composto di canne di bambù, è addirittura commovente).