Spazialismo, le origini, la teoria, gli stili
Redazione2024-08-16T17:19:40+01:00Lo Spazialismo portò l’artista a sconfiggere la fisicità della materia e la sua inevitabile caducità. Le origini, la teoria, lo stile, gli artisti.
Lo Spazialismo portò l’artista a sconfiggere la fisicità della materia e la sua inevitabile caducità. Le origini, la teoria, lo stile, gli artisti.
Sarà esclusivamente su invito e dedicata a ricerche multidisciplinari la nuova residenza del gallerista che raddoppia i suoi spazi nella Capitale per promuovere il dialogo tra l’arte contemporanea e il patrimonio storico artistico della città.
“Ti porterò nel Sangue” è il titolo della mostra a cura di Mario Codognato che l’artista e designer Allegra Hicks presenta negli spazi della secentesca chiesa palermitana, rileggendo i temi della vita e della morte in chiave contemporanea.
Attraverso i rari e preziosi volumi raccolti da Beppe Manzitti la mostra ripercorre il “cammino” del “Libro decorato” e ne vede le trasformazioni sul filo del tempo e della ricerca artistica dei maestri che lo hanno scelto come oggetto d'arte.
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS presenta Nel Tempo, una mostra che, attraverso cinquantanove opere di ventitré artisti provenienti dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo, esplora un argomento tra i più misteriosi e complessi della nostra vita. Tra gli autori: Hanne Darboven, On Kawara, Joseph Kosuth, Jan Dibbets, Walter De Maria, Franco Vimercati, Cioni Carpi, Maurizio Mochetti e Robert Tiemann.
Uno spettacolo con Toni Servillo è il regalo che “Tra Sacro e Sacro Monte” fa alla città di Varese per la quindicesima edizione del festival di teatro che ha il suo cuore nel borgo Unesco di Santa Maria del Monte.
Il «peso» finanziario è il secondo fattore, dopo quello emotivo, che guida un collezionista nell’acquisto di opere. E le grandi maison creano fondi e servizi per operatori e clienti.
Il direttore del colosso fieristico è stato protagonista di una conferenza dedicata alla fiera Art Basel e più ampiamente alle sfide del mercato dell'arte contemporaneo, tra dati, finanza e passione
Un pangolino, un serval e una iena. Potrebbe sembrare l’inizio di una fiaba, se non fosse che gli animali appena nominati sono plasmati in polistirolo, immobili nelle loro pose plastiche. Fissano i passanti con i loro occhi tondi dipinti, i corpi inanimati sono protesi verso lo spettatore ed emettono una forza vitale tangibile nella stanza.
È certamente unica l'occasione di poter vedere per la prima volta un capolavoro di Dalì accanto al disegno che lo ha ispirato, il disegno-reliquia di san Giovanni della Croce. Due opere profondamente diverse, in apparenza, ma unite dalla stessa sete di Dio.