Tutte le mostre del Guggenheim di Venezia previste per il 2023
Tutte le mostre del Guggenheim di Venezia previste per il 2023
Marcel Duchamp ed Edmondo Bacci: questi i grandi nomi della scena artistica nazionale e internazionale del XX secolo che caratterizzano la programmazione per il 2023 della Collezione Peggy Guggenheim, a Venezia. Il Palazzo Venier dei Leoni dedicherà, da aprile a settembre prossimi, una retrospettiva sul pittore spazialista veneziano tanto amato in patria e all’estero, nonché sostenuto dalla stessa Peggy Guggenheim, per poi aprire un omaggio alla geniale produzione concettuale e ready-made di Duchamp, mostrando come la sua prospettiva abbia cambiato il senso dell’arte e dell’artista per i decenni a venire.
EDMODO BACCI AL GUGGENHEIM DI VENEZIA
Edmondo Bacci. L’energia della luce, a cura di Chiara Bertola (responsabile del programma di arte contemporanea alla Fondazione Querini Stampalia), apre la stagione espositiva veneziana con un’ottantina di opere, tra dipinti e disegni inediti da musei e collezioni private nazionali e internazionali. È la prima retrospettiva dedicata all’artista Edmondo Bacci (Venezia, 1913 – 1978), tra i pochi italiani ad aver raggiunto il successo in vita (insieme a nomi come Tancredi Parmeggiani ed Emilio Vedova), attirando l’attenzione di critici e collezionisti da tutto il mondo nella Venezia degli anni Cinquanta ed esponendo nei più importanti musei e gallerie d’arte del mondo. La retrospettiva, aperta dal primo aprile al 18 settembre 2023, rende omaggio all’artista concentrandosi su questo periodo della sua produzione artistica, il più lirico e felice della sua vita, che ha segnato il suo successo (nella nativa Venezia e non solo) e la sua consacrazione definitiva con un’intera sala alla 29. Biennale d’Arte del 1958.
LA GRANDE MOSTRA PER MARCEL DUCHAMP A VENEZIA
La programmazione prosegue quindi con un grande tributo a Marcel Duchamp (Blainville-Crevon, 1887 – Neuilly-sur-Seine, 1968), dal 14 ottobre 2023 al 25 marzo 2024. La mostra Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin – studioso indipendente residente a Parigi ed esperto dell’artista – studia come Duchamp abbia messo in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia replicando il suo lavoro in diversi media con dimensioni variabili e in edizioni limitate. Così facendo l’artista ha ridefinito radicalmente ciò che costituisce un’”opera” e, di conseguenza, anche l’identità e il ruolo dell’artista stesso. Tra i molti prestiti italiani e americani, pubblici e privati – inclusi circa trenta lavori da una collezione privata veneziana -, il fulcro dell’esposizione è il capolavoro Scatola in una valigia (1935–41), una sorta di museo portatile con 69 repliche e riproduzioni in miniatura dell’opera di Duchamp, che Peggy Guggenheim acquistò dallo stesso artista nel 1941, per poi includerlo nella propria collezione, dove si trova tutt’oggi.
Fonte: Giulia Giaume – Artribune